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Storie di eccellenza

Piace al Governo il buy-back del prosciutto San Daniele: "una forma corretta di tutela"

Con un’inedita operazione di «buy back» agricolo, i produttori friulani salvano il prosciutto di San Daniele. Nei giorni scorsi infatti la Promo (società partecipata dal Consorzio di tutela del prosciutto di San Daniele Dop e dalla Finanziaria regionale Friuli Venezia Giulia Friulia Spa) ha rilevato l’intero magazzino del prosciuttificio Brendolan in liquidazione e in concordato preventivo presso il tribunale di Vicenza. E il consorzio ha ricevuto il plauso del Governo. “La strategia adottata rappresenta un esempio per la corretta operatività dei Consorzi di tutela nella risoluzione e gestione dei momenti di crisi, che talvolta si manifestano nei vari comparti, perché dimostra come la peculiarità del nostro sistema produttivo agroalimentare possa tutelare al meglio le eccellenze italiane” ha commentato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.

Prosciutti invece di azioni proprie

L’operazione prevede che produttori coinvolti anzicché riaquistare azioni proprie (come nel buy back convenzionale) rilevino un volume di circa 200mila prosciutti (pari al 12% della produzione del distretto). Di fatto anche in questo caso si tratta di un vero e proprio “capitale” la cui immissione incontrollata sul mercato avrebbe potuto generare effetti deleteri sulle quotazioni con possibili danni per l’intero distretto del San Daniele. Per questo motivo, con la regìa dello stesso Consorzio di tutela, 10 produttori (sui 31 totali) si sono attivati per rilevare l’intera produzione di Brendolan. I prosciutti saranno adesso assorbiti pro quota dalle 10 aziende coinvolte nell’operazione che provvederanno a immetterli sul mercato attraverso i propri canali commerciali.

Un intervento da 14 milioni di euro

Nell’iniziativa che ha un valore di circa 14 milioni di euro la società Promo e il Consorzio di tutela del San Daniele sono stati sostenuti finanziariamente da tre istituti di credito del territorio: Banca di Cividale Spa, Banca Popolare Friuladria Spa e la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia Spa.

Un caso senza precedenti nel mondo dei prodotti Dop e Igp

L’intervento di «salvataggio» inoltre non ha precedenti nel mondo del prosciutto e rappresenta un unicum anche nel settore dei prodotti a denominazione d’origine. Un episodio che in particolare fa pensare a una sorta di operazione di gestione dell’offerta “di fatto”.

Le differenze con la programmazione della produzione

La programmazione della produzione è una possibilità prevista dalle norme Ue e che in un primo momento (con il “pacchetto latte” divenuto operativo nel 2012) fu autorizzata solo per i formaggi Dop e non per i salumi. Questa disparità di trattamento è stata successivamente sanata nell’ambito della riforma della Pac varata a fine 2013. Ma nell’attesa che vengano definiti i piani produttivi veri e propri al Consorzio del Prosciutto di San Daniele hanno già avviato un’operazione di gestione dei quantitativi disponibili. «Tuttavia riteniamo improprio parlare di un vero e proprio piano di gestione dell’offerta – spiega il direttore del Consorzio di tutela del San Daniele, Mario Cicchetti – perché in questo caso non puntiamo a programmare la produzione ma a gestire l’immissione sul mercato di una rilevante fetta della produzione già realizzata. Volumi che se finiti invece in mani speculative avrebbero potuto generare evidenti problemi per l’intera nostra filiera. In sostanza, in questo caso abbiamo gestito un volume importante di prosciutti che già era disponibile mentre con i piani ora autorizzati da Bruxelles (il nostro è ancora in fase di studio) si punta a programmare la produzione in modo da evitare di realizzare quantitativi che poi possono risultare difficili da gestire sul mercato».

Il direttore del Consorzio Mario Cichetti

Un’operazione «di sistema»

Al di là dei profili di gestione dei volumi l’acquisizione di Brendolan rappresenta una importante operazione “di sistema”. «Una iniziativa – aggiunge Cicchetti – nella quale in una fase di evidente difficoltà congiunturale l’intero distretto del San Daniele ha fatto quadrato per evitare che la liquidazione di un impianto importante come quello di Brendolan potesse generare difficoltà di mercato alla nostra Dop. Un’iniziativa condotta in stretta sinergia fra mondo imprenditoriale e universo creditizio locale dalla quale riteniamo emerga anche un importante segnale di affidabilità per l’intero sistema produttivo regionale».

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