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Vino

Sicilia, progetto Avigere: così sensori e satellite rendono i vigneti più "green"

Migliorare la qualità della produzione vitivinicola, rendere più efficiente il vigneto, rendere più sostenibile sul piano ambientale la produzione vitivinicola, razionalizzare la produzione. Sono solo alcuni dei vantaggi che le aziende vitivinicole possono avere da quella che è stata definita vitivinicoltura di precisione e che è stata sperimentata già in Sicilia grazie al progetto Avigere che prevedeva l’applicazione della viticoltura di precisione in alcune aziende siciliane finalizzato al risparmio energetico e all’eco-compatibilità. Un progetto avviato nel 2011 dall’Istituto regionale della vite e del vino della regione siciliana che si è sostanzialmente chiuso con la presentazione dei dati: oltre alle Università di Palermo e di Milano, ad Assovini e altri partner pubblici e privati, hanno partecipato al progetto le aziende vitivinicole Donnafugata, Tasca D’Almerita, Rapitalà. Ora ha aderito anche Cantine Settesoli. «La viticoltura di precisione – spiega Felice Capraro, dell’Istituto regionale della vite e del vino – partendo dal monitoraggio dei fabbisogni della coltura e avvalendosi di una adeguata strumentazione, garantisce conoscenze e supporti per eseguire ogni operazione colturale sulla base dell’effettiva necessità dei vigneti, attraverso una strategia di ottimizzazione nell’impiego dei fattori produttivi».

In azione sensori nei vigneti e satellite

Il modello, dunque, è stato creato e validato. Un modello che prevede l’acquisizione dei dati del vigneto da vicino e da lontano: con la “semina” di appositi sensori all’interno del vigneto nel primo caso, con il satellite nel secondo. Dati rilevati che hanno permesso la creazione di mappe tematiche in alcuni vigneti guida di Nero d’Avola, Catarratto, Grillo e Grecanico. La raccolta di dati, avvenuta grazie all’installazione di una rete Wsn (Wireless sensor network), le informazioni, la cartografia digitale, le mappe tematiche, i modelli applicativi di gestione dei vigneti fanno ora parte del Sit (il Sistema informativo territoriale) che i tecnici delle aziende sono in condizione di utilizzare per la gestione dei vigneti. Con quali vantaggi? «La viticoltura di precisione – dice ancora Capraro – permette di raccogliere le informazioni necessarie ad agronomi ed enologi per valutare lo stato vegeto-produttivo dei vigneti, di elaborare un quadro completo delle criticità presenti e il loro peso sulla qualità, di controllare in modo puntiforme i processi di maturazione e quindi programmare la cronologia della vendemmia e la destinazione enologia delle diverse provenienze». In concreto sono possibili vendemmie e vinificazioni separate secondo gli indici di qualità dell’uva, la tracciabilità della produzione anche come possibile leva di marketing, stime di produzione e miglioramento tecnico-logistica della vendemmia, il minimo sfruttamento della fertilità agronomica dei suoli e il risparmio di risorse idriche e maggiore efficienza dell’intervento irriguo. «E’ ancora presto per capire quali possono essere le ricadute in termini di razionalizzazione della spesa – spiega Ivo Basile di Tasca D’Almerita – ma non vi è alcun dubbio che le misure previste da Avigere possono portare benefici anche sul conto economico delle aziende».

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