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Alta cucina a 35mila piedi: ecco le compagnie aeree dove si mangia meglio

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Alta cucina a 35mila piedi: ecco le compagnie aeree dove si mangia meglio

Chi ha detto che il menu servito a bordo degli aerei è sempre insipido e banale? Spesso si identifica il cibo che viene offerto in aereo come qualcosa di pasticciato e senza gusto. In realtà il luogo comune viene sfatato sempre più spesso e molti vettori ormai puntano moltissimo sull’aspetto culinario. Le compagnie aeree più rinomate non solo offrono ai propri passeggeri una vasta scelta di piatti, ma lo fanno anche con stile e ricercatezza. Perché scommettere sul comfort e sulla qualità è un’ottima arma per battere la concorrenza e i pasti in aereo diventano uno degli strumenti più importanti per fidelizzare il cliente.

Le classifiche dei menù ad alta quota

Ma qual è la compagnia dove si mangia meglio in volo? Nel 2013 un sondaggio di Skyscanner, il sito di ricerca voli e comparazione dei prezzi, aveva assegnato la palma a Pegasus Airlines, SAS e KLM, votate come le migliori in Europa nell’offerta di cibo a bordo. La survey, in collaborazione con OnePoll, aveva interpellato come critici gastronomici oltre 550 viaggiatori e blogger europei. Tra le compagnie a lunga percorrenza vincitrici del premio, dopo Klm, seguivano Aeroflot, SAS, Air France e British Airways. La nota bruciante in questo risultato era che l’Italia, considerata “regina” del buon cibo, era completamente assente con la sua compagnia di bandiera dalle preferenze dei palati interpellati.

Gli americani premiano Alitalia

In realtà, il palato di quei passeggeri potrebbe aver giudicato ingiustamente, visto che la bontà dei pasti serviti a bordo di Alitalia le ha consentito di vincere, per quattro anni di seguito (2010, 2011, 2012, 2014), il premio quale migliore compagnia aerea al mondo per la qualità dei pasti. Il riconoscimento, nella categoria “Best Airline Cuisine”, è stato conferito dal mensile americano Global Traveler che da nove anni promuove una ricerca sulle eccellenze nell’industria dei viaggi e del turismo. Quest’anno Alitalia durante I Saveur Culinary Travel Awards è stata premiata anche per la migliore “Carta Vini” ed il miglior “Wine Program”  per la distribuzione qualitativa dei vini in abbinamento al cibo servito a bordo.

Emirates sposa la cucina italiana

La cucina italiana ad alta quota quindi piace, almeno a chi se ne intende. Ce lo conferma anche la compagnia aerea Emirates – una delle prime dieci nel mondo – che ha appena inaugurato il nuovo menu tutto italiano, in partnership con International Day of Italian Cuisines (Idic) e IT-Chefs, per la rotta Milano-New York. E non si tratta di un semplice omaggio ai nostri connazionali in viaggio negli States: secondo i vertici di Emirates la scelta è dettata dal fatto che la nostra cucina è la più apprezzata dai loro passeggeri, di qualunque nazionalità. Questa attenzione ad assecondare preferenze dei clienti le ha valso anche il primo premio per il miglior servizio a bordo in fatto di cibo e vino assegnato dai “frequent flyers”, ovvero uomini d’affari che si spostano in aereo in tutto il mondo. E tra i vini premiati, spiccava l’italianissimo Arneis di Cisterna.

Proposte gastronomiche a confronto

Per approfondire l’argomento sulle migliori cucine in volo, siamo andati così a curiosare tra le proposte di alcune compagnie prese a campione (Air France, Alitalia, El Al Airlines, Emirates, Lufthansa, Qatar, Saudi Arabian Airlines, Swiss e Tap Portugal) che effettuano percorrenze a lungo raggio, scegliendo come misura di paragone proprio la business class. I risultati li abbiamo sintetizzati nelle tabelle che trovate ai link. In generale, però, ne è emerso un quadro di qualità e tutt’altro che appiattito su piatti pasticciati e gusti insipidi. Almeno sulla carta.

Per esempio, Lufthansa propone un programma speciale per i Mondiali di Calcio, tutto in stile “tifoso”: dalla collaborazione con lo chef Holger Stromberg, cuoco della nazionale tedesca di calcio, agli aperitivi di Caipirinha davanti alla partita. Mentre Air France insegue il titolo di “Best Airline Cuisine”, grazie a una nuova politica incentrata sulla collaborazione di chef stellati e pluripremiati che si alternano in cucina ogni sei mesi con proposte sempre più raffinate.

Alitalia offre un’esperienza gastronomica di livello all’insegna dell’eccellenza made in Italy. I menù della Business class sono diversi tra andata e ritorno e ciascuno ispirato ad una specifica Regione della penisola.

La svizzera Swiss, invece, si affida al suo tradizionale concetto “Taste of Switzerland” fatto di chef locali e prodotti del territorio, senza rinunciare a una strizzatina d’occhio all’oriente – meta sempre più emergente – commissionando a uno chef svizzero, Florian Trento, ma del rinomato Hotel Peninsula di Hong Kong, la gastronomia sui voli per l’Asia. Una perfetta unione delle due culture.

Qatar Airways, invece, eletta compagnia aerea dell’anno, gioca un poker di chef dalle diverse provenienze ed esperienze, ma certamente tra i più innovativi e rinomati. Tom Aikens (londinese), Ramzi Choueiri (libanese), Nobu Matsuhisa (giapponese, conosciuto in tutto il mondo come Nobu) e Vineet Bhatia (primo chef indiano a ricevere la stella Michelin) hanno composto così la “Qatar Airways Culinary World Menu” con una ricchissima scelta anche di vini.

Saudi Arabian ha menù ciclici che si ripetono ogni 4 mesi. Tutti rigorosamente halal. La portoghese Tap Portugal e l’israeliana El Al Airlines scelgono di promuovere in modo particolare proprio i vini, ma solo quelli del proprio Paese, con selezioni tra le più complete e particolari. La prima si è avvalsa della collaborazione di ViniPortugal, l’associazione interprofessionale dell’industria vinicola portoghese; la seconda, oltre ai vini rigorosamente kosher, offre una selezione di birre assolutamente artigianali, fuori dai luoghi comuni.

Emirates per il menù italiano ha scelto il giovane chef stellato Enrico Bartolini.

Tutte proposte che nulla hanno da invidiare ai ristoranti più rinomati, sperando che le vostre papille gustative a 35mila piedi di altezza e condizionate dalla pressurizzazione non vadano in tilt – come dimostrato da recenti ricerche – e ne sappiano rendere loro merito.

L’offerta gastronomica come leva di marketing

Vero è che un altro sondaggio, sempre di Skyscanner, condotto su 1.500 viaggiatori internazionali rivelava che tre quarti dei partecipanti ha percepito il deciso innalzamento qualitativo della cucina in volo rispetto agli anni precedenti. Un miglioramento che si nota anche dal fatto che il 43% ha ammesso di essere invidioso della scelta dei loro ‘vicini di pasto’. “La maggior parte delle linee aeree ha compreso che la qualità dei pasti ha un ruolo importante nella scelta delle compagnie aeree”, commenta Caterina Toniolo di Skyscanner Italia. “Il ricordo di un palato soddisfatto può essere un motivo in più per essere scelte dai passeggeri”.

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