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Apre Eataly Milano sulle note del Cielo in una stanza

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Apre Eataly Milano sulle note del Cielo in una stanza

  • –di food24

Gino Paoli cantava Il cielo in una stanza. Lella Costa ha annunciato, come nel miglior vaudeville, “il pranzo è servito”. Poi è arrivato Shel Shapiro a intonare Ma che colpa abbiamo noi. Solo un assaggio di quel che accadrà ogni sera.

Tra le pareri dello Smeraldo è tornata a risuonare la musica. E tutto grazie a un emporio. Eataly Milano ha aperto ufficialmente stamattina alla presenza del sindaco Pisapia e di migliaia di persone che premevano agli ingressi. Un successo travolgente e annunciato. Accanto a Carlo Petrini di Slow Food, il patron dello megastore del cibo made in Italy Oscar Farinetti era giustamente raggiante mentre brindava con le bollicine Ferrari della famiglia Lunelli, da pochi giorni socia di Eataly. “Questa è l’Italia che risorge e che punta sul futuro, per questo abbiamo aperto il 18 marzo, primo giorno delle Cinque giornate di Milano: anche noi facciamo il Risorgimento”, ha detto con enfasi.

Mentre sciamano amici e colleghi (da Vittorio Sgarbi ad Aimo Moroni, firma storica della cucina milanese) inizia l’attività commerciale ed entrano in rodaggio i 13 ristoranti interni – dal pesce alla pizza ai fritti – e si inaugura il locale stellato Alice. Il ristorante di Viviana Varese è “appeso” sulla piazza XXV Aprile, che domina dietro a un’enorme vetrata. All’interno tavoli nudi di legno e un “social table” destinato ad accogliere dodici commensali a caso: un lungo desco di legno fossile (“ha 48mila anni!”) arrivato dalla Nuova Zelanda.

Le aspettative su questo 25mo store della catena – tre piani di cibo, vino e scuole di cucina e oltre 300 dipendenti – sono alte: Farinetti ha stimato un fatturato annuo di 40 milioni di euro.

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